Onorevoli Colleghi! - Oggi, oltre agli ordini che con propri collegi disciplinano le attività professionali (avvocati, notai, medici e così via), si assiste alla nascita di nuovi albi professionali specifici per l'esercizio di alcune categorie di arti e mestieri (estetisti e parrucchieri, impiantisti, parasanitari, eccetera). Non sono però previsti albi per categorie come cuochi e pasticcieri. Eppure essi, per il ruolo svolto, dovrebbero avere una disciplina interna più organica, in modo da garantire ai consumatori la competenza e la professionalità essenziali per lo svolgimento di una così delicata professione basata sul rapporto diretto tra produttore e consumatore.
      Oggi, chiunque, anche con scarsa esperienza professionale, può svolgere tale attività, il che comporta rischi derivanti dall'incompetenza e dall'inesperienza, sia nella scelta dei prodotti alimentari che nel rispetto delle norme igieniche. Non a caso le cronache, soprattutto estive, rimarcano con frequenza infortuni gastro-intestinali di cui sono vittime i consumatori. Sono pertanto evidenti i danni commerciali per l'intero comparto della ristorazione.
      La cucina italiana tradizionale, genuina ed equilibrata, necessita per il suo sviluppo di professionalità e di competenza. Proprio questo è il fine ultimo della presente proposta di legge, che istituisce l'Albo nazionale dei cuochi professionisti. Per accedervi - al di là di alcuni casi eccezionali previsti dall'articolo 3, comma 2 (sono iscritti di diritto i cuochi che possono attestare una attività decennale o che dirigono équipe di cucina composte da almeno quattro persone e i docenti tecnico-pratici di cucina in servizio presso gli istituti professionali alberghieri di Stato o presso gli enti di formazione professionale con almeno dieci anni di servizio documentati) - si prevedono prove pratiche e teoriche che attestino l'abilità culinaria e la competenza degli aspiranti cuochi professionisti.

 

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